Paura dei Black Block?

A partire da giovedi fino a sabato 13 maggio, Bari ospiterà il G7 finanziario.
In quella sede saranno ratificate decisioni gia prese da BCE e FMI, riguardanti le restrizioni economiche che i governi imporranno ai propri popoli, non contenti dei continui tagli allo stato sociale, alla scuola pubblica, alla sanità e al continuo aumento della pressione fiscale.
Una città blindata da quasi un mese.
Blocchi di cemento, cecchini, droni, reparti speciali, servizi segreti e repressioni dei movimenti di protesta.
La nostra città violata e strappata ai baresi, paradossalmente, per garantire la sicurezza a chi si rende continuamente responsabile di questo clima di tensione internazionale, del terrore di un imminente conflitto globale, delle nostre paure e soprattutto della nostra insicurezza.

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NO G7, NE G8 O G20 – VOGLIAMO LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, SOLIDARIETÀ

La fase storica più recente (circa 30 anni) è stata dominata dall’affermarsi del «pensiero unico», cioè il primato ideologico dell’economia del libero mercato capitalistico globalizzato e dell’«unico modello possibile» di sedicente «democrazia rappresentativa» ad esso associato, entrambi attuati spesso in modo spregiudicato e/o esportati con la forza.
Col “giro di boa” del “secolo breve”, il XX, in cui nella storia dell’umanità si sono visti tutti i possibili mali immaginabili e inimmaginabili  [I e II guerra mondiale, il nazi-fascismo, gli stati polizieschi marxisti-leninisti, lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi o di quello degli oppositori politici nei gulag stalinisti, le guerre del Vietnam e in estremo oriente, le dittature militari sud-americane, le interminabili guerre nel mondo islamico e in medio oriente, la catastrofe umanitaria nel continente africano, il riemergere del razzismo e della xenofobia, ecc.]; con il crollo del bastione marxista e del comunismo autoritario, venuto giù con la «caduta del muro di Berlino» il 9 novembre 1989; col tramonto dello scontro tra le ideologie stataliste contrapposte, capitalismo e marxismo, l’umanità avrebbe dovuto viaggiare vento in poppa, come garantivano i “capitalisti vincitori”, verso un futuro di pace, benessere e felicità per tutti.

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Non si può restare soli, certe notti qui

Contro narrazione tossica e provocazioni poliziesche al G7 di Bari.

Questa notte, dieci tra compagne e compagni della – Puglia contro il G7 – sono stati trattenuti in stato di fermo, identificati con fotosegnalazione ed impronte digitali; Avvicinati per quello che sembrava un normale controllo, sono stati portati al commissariato di San Paolo senza alcuna motivazione reale se non quella di avere alcuni manifesti del coordinamento Pugliese contro il G7 riguardanti la manifestazione del prossimo 13 Maggio e pericolosissimi manifesti della Ciemmona 2017.

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Le ragioni dell’opposizione di Alternativa Comunista al G7

Alternativa Comunista parteciperà al corteo del 13 maggio e alle varie iniziative che si terranno nei giorni precedenti organizzate con le altre realtà di lotta del territorio per esprimere la sua totale opposizione alle politiche economiche degli stati capitalistici rappresentati al G7.

Le principali ragioni della nostra irriducibile opposizione possono essere così sintetizzate:

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Comunicato della fed. Cobas Puglia, Dal 1° maggio a Taranto al G7 di Bari

La Confederazione Cobas della Puglia promuove insieme ad altre forze sociali una Manifestazione Regionale il 1 Maggio a Taranto .
Appuntamento di fronte all’Ammiragliato della Marina , a 50 metri dal ponte girevole.
In questa manifestazione la Confederazione Cobas riconferma il suo forte No all’acquisto dell’Ilva da parte di aziende che hanno solo voglia di prendere investimenti di stato e lasciare a casa nella migliore delle ipotesi 8 mila lavoratori su 11.000 attualmente presenti nell’impianto.
Il Cobas è per la chiusura di un impianto ormai più che obsoleto , sicuri che gli eventuali soldi da spendere manterranno l’impianto altamente inquinante , di scarsa qualità dello stesso prodotto , con perdite mensili incredibili così come avviene adesso.

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Bari città aperta – Sit in informativi

A Bari dall’11 al 13 maggio si terrà il G7 finanziario, un’opportunità per il sindaco per far conoscere le qualità pugliesi al mondo intero. Per noi non sarà una vetrina per la città ma solo per i pochi che in questo summit vedranno un’opportunità speculativa o per chi Bari non l’attraversa veramente. Quello che vedrà la città di Bari, lontano dalla menzoniera rappresentazione che politici e giornali vogliono inculcare, sarà una vera è propria occupazione militare che inizierà ben prima di quella fatidica data.
Lo stanziamento di migliaia di poliziotti come dei corpi speciali, i droni che sorvoleranno la città, l’imposizione di una “no fly zone” come di confini che renderanno inattraversabile gran parte della città, persino per i baresi faranno sentire a tutta la popolazione un’atmosfera propria di uno stato di polizia.

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Convocazione Assemblea Studentesca 29 Aprile

Chiamata per un’ assemblea studentesca  contro le INVALSI, la TAP e il G7 finanziario a Bari.
La seconda settimana di maggio sarà una settimana di forte lotta per gli studenti. In primis, Bari ospiterà dall’11 al 13 maggio il G7 finanziario, dove si incontreranno i ministri delle Finanze, i presidenti delle banche centrali, i rappresentanti della BCE e i responsabili del FMI. Il G7, assieme agli altri importanti incontri a livello internazionale, è sempre stato nel corso della storia criticato e fortemente contestato proprio per la logica che vi è alla base, logica capitalistica che volge alle decisioni di pochi ma che ricade su tutto il resto della popolazione mondiale e sui territori. Dimostrazioni lampanti di queste scelte sono il TAV, le trivelle o la TAP, situazioni dove la volontà popolare e locale è stata totalmente bypassata dallo Stato, sempre più servo di multinazionali e grandi imprenditori.
Nell’ ultimo mese, ad esempio, il popolo pugliese si è mobilitato per opporsi all’inizio dei lavori finalizzati alla costruzione del gasdotto, opera inutile, nociva per il nostro territorio e per le nostre vite; ma, appunto, come si è visto negli anni, al governo queste grandi opere vanno più che bene, e l’ arma della repressione è sempre carica e pronta a colpire: alle proteste dei manifestanti, le forze dell’ ordine hanno agito violentemente, manganellando cittadini, anziani e studenti.

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Mobilitazione Meridionale a Taranto il Primo Maggio

In un paese come l’Italia dove il lavoro manca, la disoccupazione giovanile raggiunge livelli esasperanti, il lavoro, quando esiste, è malpagato, senza sicurezza, in nero, discriminante e senza prospettive, che senso ha festeggiare il 1° Maggio?

Il 1° Maggio è diventata da tempo una giornata di denuncia e confronto incentrata sulla crisi del lavoro che coinvolge tutta la nazione a fronte di nuove forme di schiavitù e di ricatti contrattuali. Si parla di quello stesso lavoro che ha cambiato forme e dimensioni al solo fine di reggere quello stesso sistema che continua a sfruttare e stuprare i territori, disseminando veleni che provocano danni irreversibili alla salute e all’ambiente, ad eliminare ogni diritto, già al quanto inesistenti, dei lavoratori e dei non lavoratori, facendo leva sul ricatto occupazionale.  Precarietà diffusa, devastazione sociale, colonizzazione industriale e militare sono i risultati delle politiche dei governi supini ai diktat del “libero mercato”.