Paura dei Black Block?

A partire da giovedi fino a sabato 13 maggio, Bari ospiterà il G7 finanziario.
In quella sede saranno ratificate decisioni gia prese da BCE e FMI, riguardanti le restrizioni economiche che i governi imporranno ai propri popoli, non contenti dei continui tagli allo stato sociale, alla scuola pubblica, alla sanità e al continuo aumento della pressione fiscale.
Una città blindata da quasi un mese.
Blocchi di cemento, cecchini, droni, reparti speciali, servizi segreti e repressioni dei movimenti di protesta.
La nostra città violata e strappata ai baresi, paradossalmente, per garantire la sicurezza a chi si rende continuamente responsabile di questo clima di tensione internazionale, del terrore di un imminente conflitto globale, delle nostre paure e soprattutto della nostra insicurezza.

Dovuta alla mancanza di welfare, di potersi permettere le cure necessarie in caso di malattia, all’impossibilità di realizzare la propria esistenza, alla delocalizzazione e alla grande distribuzione e all’incertezza di arrivare a fine mese che oramai grava su vaste fasce della popolazione.
Assistiamo da anni alle serrate delle piccole attività commerciali, e basta guardarsi intorno (nemmeno il murattiano è stato risparmiato) per osservare i risultati delle politiche degli ultimi decenni.
Si parla tanto di black blokc e vetrine rotte, ma chi sono i veri responsabili delle serrate?
Sabato 13 promuoviamo un corteo/sciopero sociale per protestare contro tutto questo e smascherare una volta per tutte questo teatrino che vede nel ruolo dei buoni i veri artefici delle nuove frontiere della schiavitù democratica, e chi invece rivendica diritti, welfare e solidarietà trattato come un terrorista.
Sappiamo bene chi sono i responsabili e contro di loro sarà indirizzata la nostra determinazione.
Nulla hanno da temere gli abitanti dei quartieri S. Pasquale e Carrassi, ne i loro commercianti. Come promotori del corteo, militanti ed attivisti presenti da tempo, e residenti stessi di queste zone, teniamo a preservare e consolidare la legittimità e la complicità instaurata con i residenti del luogo. Invitiamo anzi a solidarizzare al passaggio del corteo, per utilizzare al meglio questa “vetrina internazionale” e dimostrare al mondo intero che, a Bari, sappiamo da che parte stare!
DE CARO ALTRO CHE VETRINA INTERNAZIONALE, QUA LE VETRINE SONO CHIUSE!!!
AMMINE ABBASCE U G SETT